1. Totem 7 – “Sentire e Sentieri” – Manzoni a Lesa

Il Castellaccio.

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“Sentire e Sentieri”

– Manzoni a Lesa – 

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Pronti per il bagno?

 

Già, perché ormai il “Castellaccio”, almeno per i lesiani, è per lo più un punto di ritrovo per le giornate estive, quando per sopportare il caldo torrido ci si tuffa nelle fresche acque del nostro lago.

Ma in realtà esistono ben pochi simboli del nostro piccolo paese che meglio potrebbero rappresentarne la storia. Nonostante la grande carenza di fonti a riguardo, non è impossibile ricostruirne almeno una parte.

 

La tradizione commerciale di queste zone, del resto, risale a diversi millenni prima di Cristo. Celti ed etruschi commerciavano in queste zone ben prima dell’arrivo dei Romani, che stravolsero l’organizzazione territoriale del Verbano e ancora oggi ne risente molto l’onomastica lacustre e cioè i nomi di persone e luoghi, ma anche il dialetto!

Dopo secoli di dispute e invasioni, l’arcivescovo di Milano entrò in possesso di una vasta rete di castelli in tutto il Vergante.

 

È negli anni medievali che Lesa acquista una grande importanza. La “curia” sarebbe infatti nata tra il decimo e il dodicesimo secolo e il “Castellaccio” sarebbe stato costruito per controllare il traffico commerciale del Lago Maggiore, a discapito di altri borghi del Lago.

 

Volete saperne di più? Rimanete all’ascolto allora, la storia si fa sempre più interessante, entriamo nel dettaglio per un attimo, mettetevi comodi.

 

L’ascesa dei Visconti a Milano verso la fine del 1200, e l’insediarsi di alcuni rami della famiglia nel Vergante, portò ad ulteriori cambiamenti. Nonostante un continuo contenzioso con gli arcivescovi di Milano, molto difficile da ricostruire, è noto che intorno alla metà del quattordicesimo secolo, il Castellaccio assurse a ruolo di dogana, proprio per volere dei Visconti.

Ma esistevano delle eccezioni.

Nel periodo durante il quale il Duomo di Milano era in costruzione ed i massi del marmo di Candoglia transitavano sui barconi dal Toce fino al Naviglio di Milano, gli veniva scritto sopra “AUF”, Ad Usum Fabrica. Il modo di dire AUFA, a gratis, nasce proprio da lì perché questi non pagavano le tasse di passaggio.

I pedaggi via lago e via terra furono riscossi qui probabilmente fino al diciassettesimo secolo.

Il piccolo paese di Lesa dovette però conservare alcuni diritti o previlegi di natura economica o giuridica anche successivamente poiché un decreto della Repubblica Cisalpina provvederà successivamente ad abolirli definitivamente.

Anche la caduta di Napoleone contribuì ad una perdita di importanza di Lesa. Alcuni territori sotto la sua giurisdizione passarono infatti a Pallanza e a Novara.

 

Quando Manzoni si rifugiò a Lesa, il clima europeo era in ebollizione. Era, infatti, la fine della primavera 1848, il pieno della prima guerra d’Indipendenza: le truppe sabaude avevano già superato il Ticino e mai come allora il Lago Maggiore poteva rappresentare un confine così netto tra Milano, sotto dominio asburgico, e Torino, capitale di Re Carlo Alberto e del regno di Sardegna.

Chissà se Manzoni, arrivando a Lesa a bordo di un “legno”, come era solito fare, aveva mai notato questo piccolo castello diroccato, forse già ricoperto di sterpaglie. Probabilmente non sapeva che, un tempo, il legame tra Lesa e Milano era molto più forte di quanto potesse pensare.

 

Vi aspetta una piacevole passeggiata adesso a meno che non vogliate riposarvi presso la spiaggia del Castellaccio che troverete qui a bordo lago.

Scaricate comunque la Mappa di “Sentire e Sentieri” dal Totem davanti a voi. Non si sa mai!

 

Read in ENGLISH

LESA, THE CASTELLACCIO. ANCIENT CUSTOMS FROM THE XI CENTURY.

Ready for a swim?

Yes, because by now the “Castellaccio”, at least for the locals , is mostly a meeting point for summer days, when the scorching heat can only be beaten by a dip in the cool waters of the lake.

But in reality there are very few symbols of our small town which could better represent its history. Despite the great lack of sources in this regard, it is not impossible to reconstruct at least part of it.

The commercial tradition of these areas dates back to several millennia before Christ. Celts and Etruscans traded in these areas well before the arrival of the Romans.

It is in the medieval years that Lesa acquires great importance. The “Castellaccio”; would have been built to control the commercial traffic of Lake Maggiore, to the detriment of other villages on the lake.

When Manzoni took refuge in Lesa, the European climate was boiling. It was, in fact, the end of spring 1848, the height of the First War of Independence: the Savoyard troops had already passed the Ticino and never as then could Lake Maggiore represent such a clear border between Milan, under Hapsburg rule, and Turin, capital of King Carlo Alberto and of the kingdom of Sardinia.

I wonder if Manzoni, arriving in Lesa noticed this small ruined castle, perhaps already covered in brushwood. He probably didn’t know that, once upon a time, the bond between Lesa and Milan was much stronger than he might have thought.

A pleasant walk awaits you now unless you want to rest at the Castellaccio beach which you will find here by the lake.

However, download the “Sentire e Sentieri” Map from the Totem in front of you. You never know.